Categoria: Sulla scienza

La ricerca di base non serve a niente?!

Una delle statistiche più abusate e facilmente demolibili degli anti-sperimentazione animale è quella di Contopulos-Ioannidis sulla traduzione della ricerca di base, secondo la quale la sperimentazione animale per la ricerca di base condurrebbe a risultati clinici solo in un caso su 25000, lo 0.004% dei casi. Come argomento, mi ricorda un po’…

Valvole meccaniche vs biologiche: una scelta a misura di paziente! (Prima Parte)

Il futuro della sperimentazione animale e della ricerca in Italia è nelle mani della politica, e verrà deciso nelle prossime settimane. Tra le procedure che potrebbero essere vietate con questa nuova legge ci sono gli xenotrapianti; una delle aree di applicazione più note di questa tecnologia è la sostituzione valvolare cardiaca con valvola biosintetica (da distinguere da quella meccanica) di origine bovina o suina.

Questa prima parte di articolo vuole spiegare le differenze, i benefici e i limiti delle valvole biologiche e delle valvole meccaniche. La seconda parte dell’articolo sarà invece dedicata a capire se le valvole biologiche sono davvero “obsolete” come qualcuno vuole dare a intendere.

I pacemaker si possono davvero testare su cadaveri o manichini?

Il pacemaker è uno dei più importanti progressi ottenuti grazie alla sperimentazione animale e grazie ad esso pazienti con gravi problemi cardiaci hanno potuto migliorare notevolmente la loro qualità e durata della vita. Recentemente persone contrarie alla sperimentazione animale hanno affermato che questo dispositivo potrebbe essere testato su cadaveri perfusi o su manichini predisposti a questo utilizzo: ma tutto questo è davvero possibile o rimane una bella ipotesi senza applicazioni pratiche?

Il “Metodo Vannoni” e le staminali mesenchimali: cosa dice il metodo scientifico?

Quando le decisioni che dovrebbero essere prese da scienziati e ricercatori vengono invece prese da persone non competenti (anche se in buona fede ed animate da ottime intenzioni), i risultati ottenuti sono inesistenti e i rischi od i problemi sono molti di più.
Il problema viene messo in luce da questo articolo, che riporta la risposta data da alcuni dei più stimati esperti italiani alla questione relativa alle cure compassionevoli con cellule staminali mesenchimali.

Oncologia e chemioterapia tra passato presente futuro e le minacce dei ciarlatani

Questo articolo ha come unico scopo esporre in maniera semplice e chiara in cosa consistono l’oncologia e la chemioterapia, cercando di sfatare alcuni falsi miti e leggende metropolitane che si possono trovare sul web e che possono ingannare i non esperti ai lavori.
Inizieremo quindi con un excursus sulla storia dell’oncologia, su come si è arrivati all’utilizzo della chemioterapia (cercando di comprendere l’importanza della ricerca scientifica in questo processo) per poi passare alle problematiche presenti e alle prospettive future.

Il mondo della scienza non è diviso in due sulla sperimentazione animale. L’eccezione è chi è contro.

Gli scienziati che hanno risposto a questo sondaggio sono in linea di massima a favore della sperimentazione animale. La domanda è stata infatti  posta a chi la ricerca la conosce e la vive, ai ricercatori del settore biomedico: è logico che la maggior parte di essi lavorino con animali ed è logico che la maggioranza riconosca l’utilità degli animali nella ricerca.

Dov’è la “tossicologia del XXI° secolo”

Spesso le associazioni animaliste citano il lavoro del Prof. Hartung (Toxicology for the twenty-first century). Come abbiamo sempre detto il principio di autorità non esiste nella scienza: quello che contano sono i dati e come questi dati vengono analizzati. Oggi abbiamo il piacere di pubblicare un’interessante (e referenziata) analisi di questo lavoro, fatta dal Dr. Massimo Silvetti, ricercatore universitario che si occupa proprio di metodi alternativi. Vi invitiamo a leggerlo con attenzione, perché scopriremo che il lavoro di Hartung non è così impeccabile come ci si potrebbe aspettare all’inizio (tutt’altro…).

ABC di uno studio (Guida per tutti, per comprendere l’informazione scientifica corretta) – Parte prima: La scelta della fonte

Premessa: Questo articolo in tre parti nasce come sfogo alla marea di interpretazioni erronee o fantasiose riguardo studi pubblicati e allo scopo di essere una guida per coloro che non hanno una formazione prettamente scientifica; qualora ci fossero dubbi o parti poco chiare, questi verranno inseriti nell’articolo stesso come FAQ.

ABC di uno studio (Guida per tutti, per comprendere l’informazione scientifica corretta) – Parte seconda: Come è fatto uno studio scientifico?

Premessa: Questo articolo in tre parti nasce come sfogo alla marea di interpretazioni erronee o fantasiose riguardo studi pubblicati e allo scopo di essere una guida per coloro che non hanno una formazione prettamente scientifica; qualora ci fossero dubbi o parti poco chiare, questi verranno inseriti nell’articolo stesso come FAQ.

ABC di uno studio (Guida per tutti, per comprendere l’informazione scientifica corretta) – Parte terza: Come si legge e interpreta uno studio scientifico?

Premessa: Questo articolo in tre parti nasce come sfogo alla marea di interpretazioni erronee o fantasiose riguardo studi pubblicati e allo scopo di essere una guida per coloro che non hanno una formazione prettamente scientifica; qualora ci fossero dubbi o parti poco chiare, questi verranno inseriti nell’articolo stesso come FAQ.

Cosa potrebbe succedere senza S.A.? Uno scenario possibile.

Cito dal Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/11/09/sanita-operazione-camici-sporchi-9-arresti-e-67-indagati-al-policlinico-di-modena/408504/):
“Nel mirino dell’inchiesta ci sono sperimentazioni cliniche sull’uomo di presidi sanitari, eseguite fuori da ogni autorizzazione, e con l’utilizzo abusivo di attrezzature sanitarie non autorizzate. La spesa inoltre avrebbe gravato indebitamente sul servizio sanitario pubblico. Gli arrestati sono responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del S.S.N., sperimentazioni cliniche senza autorizzazione…”

Dieci domande a cui il mondo della ricerca ha dato risposta!

Con questo documento, un gruppo di ricercatori italiani risponde alle “Dieci domande a cui i vivisettori non rispondono” pubblicate recentemente dal dott. Stefano Cagno con la seguente premessa:

Tutti ricordano le 10 domande che la Repubblica ha posto a Berlusconi senza, per altro, ricevere alcuna risposta. Analogamente presento 10 domande che invio ai vivisettori, ritenendole comunque uno stimolo di riflessione per tutti su un tema che è sempre più sentito dall’opinione pubblica. (Dott. Stefano Cagno)

Qui comincia la disinformazione alla base della propaganda delle organizzazioni animaliste, LAV in testa, che vorrebbero, addirittura, far passare i ricercatori impegnati nella ricerca biomedica come incapaci di reggere il confronto con le loro argomentazioni. Così non è. Come si può vedere nelle pagine seguenti dalle risposte di autorevoli studiosi impegnati a vario titolo nel campo della ricerca scientifica, le cui pacate, ma esaurienti argomentazioni, sono anche una risposta ad un’altra scorrettezza, quella di indicarli come ‘vivisettori’, per cercare di squalificarli preventivamente, sapendo benissimo che ciò non corrisponde al vero.