Autore: Pro-Test Italia

Lettera aperta ai responsabili del policlinico di Tor Vergata

Nei giorni scorsi è stata portata alla nostra attenzione la dichiarazione di un’infermiera professionale, rivolta ad una studentessa di infermieristica che aveva manifestato il proprio sostegno a Caterina Simonsen per le offese ricevute. Abbiamo quindi deciso di inviare questa lettera ai dirigenti responsabili del Policlinico di Tor Vergata. Una lettera simile è stata anche inviata al Collegio IPASVI di Roma, per le valutazioni ed i provvedimenti del caso. Ricordiamo ai nostri visitatori che un caso similare che avevamo segnalato al collegio IPASVI di competenza aveva portato ad un deferimento dell’infermiera presso il consiglio disciplinare (qui: http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2014/01/08/news/offese-su-facebook-procedimento-disciplinare-1.8433547 un articolo di cronaca a riguardo)

Oncologia e chemioterapia tra passato presente futuro e le minacce dei ciarlatani

Questo articolo ha come unico scopo esporre in maniera semplice e chiara in cosa consistono l’oncologia e la chemioterapia, cercando di sfatare alcuni falsi miti e leggende metropolitane che si possono trovare sul web e che possono ingannare i non esperti ai lavori.
Inizieremo quindi con un excursus sulla storia dell’oncologia, su come si è arrivati all’utilizzo della chemioterapia (cercando di comprendere l’importanza della ricerca scientifica in questo processo) per poi passare alle problematiche presenti e alle prospettive future.

Dieci domande a cui il mondo della ricerca ha dato risposta!

Con questo documento, un gruppo di ricercatori italiani risponde alle “Dieci domande a cui i vivisettori non rispondono” pubblicate recentemente dal dott. Stefano Cagno con la seguente premessa:

Tutti ricordano le 10 domande che la Repubblica ha posto a Berlusconi senza, per altro, ricevere alcuna risposta. Analogamente presento 10 domande che invio ai vivisettori, ritenendole comunque uno stimolo di riflessione per tutti su un tema che è sempre più sentito dall’opinione pubblica. (Dott. Stefano Cagno)

Qui comincia la disinformazione alla base della propaganda delle organizzazioni animaliste, LAV in testa, che vorrebbero, addirittura, far passare i ricercatori impegnati nella ricerca biomedica come incapaci di reggere il confronto con le loro argomentazioni. Così non è. Come si può vedere nelle pagine seguenti dalle risposte di autorevoli studiosi impegnati a vario titolo nel campo della ricerca scientifica, le cui pacate, ma esaurienti argomentazioni, sono anche una risposta ad un’altra scorrettezza, quella di indicarli come ‘vivisettori’, per cercare di squalificarli preventivamente, sapendo benissimo che ciò non corrisponde al vero.

Come funzionano le cellule staminali? Possono essere un’alternativa alla sperimentazione animale?

Grazie alle staminali riusciamo a ricostruire la pelle – anche aree molto vaste – degli ustionati, riusciamo a cambiare un midollo osseo malato con uno sano, riusciamo a far funzionare meglio i cuori di chi ha avuto un infarto, o anche a recuperare “per i capelli” chi ha avuto un danno troppo esteso per via dell’infarto, e le prospettive che questa ricerca ci sta aprendo hanno un che di miracoloso, che lascia a bocca aperta.

La sperimentazione animale a fini cosmetici in Europa: quasi del tutto proibita, lo sarà definitivamente nel 2013!

Premesso che noi siamo solo favorevoli alla sperimentazione animale in ambito biomedico, ci sentiamo in dovere di affrontare l’argomento sulla sperimentazione animale a fini cosmetici.
Spesso, infatti, le argomentazioni di chi è contro la sperimentazione animale ricadono nella diffusa credenza che esistano ancora test cosmetici sugli animali: c’è chi parla di creme spalmate negli occhi dei conigli, di rossetti fatti ingurgitare alle cavie (queste storie le abbiamo lette nei commenti alla nostra pagina), e ci sono anche foto che hanno avuto un’enorme diffusione virale su internet; vi ricorderete sicuramente il famoso coniglio che aveva subito test cosmetici dei prodotti Loreal, alopecico (senza peli), con la pelle eritematosa e rossa.

“Perché non usate i sistemi alternativi, i test in vitro, i simulatori eccetera, invece delle cavie?” – A domanda, rispondiamo

Sicuramente avrete sentito quest’obiezione alla sperimentazione animale: “Non serve più a niente perché ci sono altri metodi, e con quelli si può far tutto!”.
Bene, vediamo questi cosiddetti “altri metodi” (o: metodi “alternativi”, anche se ora andremo a dimostrare proprio perché alternativi non sono, tuttalpiù complementari).

Cosa diceva la vecchia legge italiana sulla sperimentazione animale?

Questo articolo vuole essere esplicativo nei confronti della normativa attualmente vigente in Italia in materia di sperimentazione animale, ed esprimere in maniera semplice i punti salienti, commentandoli in maniera in modo che siano comprensibili a tutti.
In questo articolo l’argomento della sperimentazione animale verrà affrontato dal punto di vista normativo, non bio-etico.