Green Hill – Riprende la Disinformazione

Il 22 Febbraio ci sarà il processo di appello di Green Hill, La LAV inizia la sua becera campagna mediatica che con la verità non ha nulla a che fare, passando al Corriere.it – Brescia una foto spacciandola per maltrattamento. Invece come è risultato anche nel processo di primo grado, è semplicemente il caso di un beagle nato morto per una rara malformazione cranica che, come da prassi, l’azienda ha documentato.
Il gestaccio del dipendente era rivolto a chi stava facendo la foto, il dipendente non voleva essere ripreso in volto durante quell’operazione di routine. Auspichiamo che per le prossime volte il Corriere provi a contattare anche la controparte prima di prendere per oro colato quello che diffonde la Lega Anti Vivisezione, che dal nome dovrebbe far capire che non è una fonte neutra, oltre a essere parte civile nel processo.
Ricordiamo che il tasso di mortalità totale durante la gestione Green Hill era del 20% (4,8 piccoli su una cucciolata da 6 arrivavano vivi ai 6 mesi), e che dopo l’affidamento delle fattrici alla LAV, secondo un rapporto sullo stato dei beagle sequestrati depositato al processo di primo grado che analizza i dati di LAV e Legambiente in quanto custodi giudiziari, risulta un drastico aumento della mortalità, fino al 75%.
Vi riproponiamo l’articolo che avevamo già scritto sulla questione: