I problemi della sentenza Green Hill – L’allegato II ed i cambi d’aria

Iniziamo con oggi una serie di articoli di commento sui problemi presenti nella sentenza.

Oggi analizziamo i problemi connessi all’allegati II della normativa di riferimento e al numero di cambi d’aria effettuati nel capannone. In questo articolo dimostreremo che i cambi effettuati sono coerenti con la normativa e che le richieste del giudice sono praticamente impossibili da ottenere.

Non concordiamo innanzitutto con il seguente assunto della motivazione:

qualora vi sia violazione del DL 27 Gennaio 1992, n° 116, (e in particolare del combinato disposto degli artt. 5 e 14 nonché delle prescrizioni di cui all'allegato 2) giacché tale normativa contempla prescrizioni di carattere cogente e non mere direttive o raccomandazioni, comunque, derogabili

Reputiamo errato che il giudice abbia considerato obbligatorie semplici raccomandazioni presenti nell’allegato 2 della legge di riferimento, visto che è lo stesso testo della legge a precisarlo:

L’applicazione degli orientamenti delineati nel presente allegato dovrà tener conto degli imperativi delle singole situazioni. Inoltre, è opportuno specificare il carattere delle linee di indirizzo. A differenza delle disposizioni della direttiva,essi non sono vincolantitrattasi di raccomandazioni lasciate alla discrezione degli interessati, intese a servire di guida in materia di prassi e di norme di laboratorio che tutti gli addetti dovranno in conoscenza cercare di applicare per il meglio

Veniamo adesso al primo punto che andremo ad analizzare: il numero dei cambi d’aria.

Secondo il giudice il ricambio dell’aria era “assolutamente inadeguata se si tiene conto delle temperature registrate e del tasso di affollamento“. Il tutto perché, secondo il giudice, non adeguato alle prescrizioni dell’allegato II del già citato DL 116/92 che però, come visto, non da parametri inamovibili ma linee di indirizzo.

Iniziamo con il dire qual è la ratio del ricambio d’aria: questa viene anche descritta dall’allegato II e specifica che

Scopo della ventilazione e’ introdurre aria pura e ridurre gli odori, i gas tossici, la polvere ed ogni tipo di agente infettivo. Essa elimina inoltre l’eccesso di calore e di umidità

Ricordiamo che le linee guida che seguono sono pensate principalmente per le stanze di stabulazione (destinate a contenere animali di tutti i tipi, ma principalmente roditori) e non sono rivolte specificamente a capannoni lunghi 100 metri. Ovviamente è diverso cambiare l’aria ad una gabbia di plexiglass con qualche topo, oppure ad una stanza di stabulazione di pochi m2(situazioni che rappresentano il 99.99% delle situazioni alle quali sono rivolte le linee guida dell’allegato II) rispetto a cambiare l’aria in un capannone dove lo spazio morto è gigantesco: ricordiamo anche che minore è lo spazio di stabulazione e maggiore sarà la concentrazione dei gas presenti e quindi maggiore sarà la necessità di avere cambi d’aria frequenti. D’altra parte, maggiore sarà lo spazio e più difficile sarà cambiare l’aria perché il volume da movimentare tenderà ad aumentare con il cubo dell’aumento delle distanze lineari.

Un capannone di Green Hill ha una cubatura approssimativa di circa 6500 m3: per confronto, una stanza di stabulazione di 5m * 5m, con soffitti alti 3m, ha una cubatura di 75m3: ciononostante a Green Hill riuscivano (come riportato nella sentenza) ad effettuare ben 8 cambi d’aria completi all’ora, per una movimentazione totale di circa 52.000 metri cubi d’aria all’ora. In pratica venivano spostati 6500 m3 d’aria ogni 7 minuti e 30 secondi!

Eppure per il giudice questo ricambio d’aria è “assolutamente inadeguata” perché il DL 116/92 (nell’allegato II) dice che nei casi di affollamento possono essere necessari 15-20 cambi d’aria all’ora. Ma un ambiente affollato che necessita di 20 cambi d’aria all’ora potrebbe essere una gabbia di stabulazione per topolini, magari molto affollata ma con un piccolo volume totale da movimentare, ma non certamente un capannone da 6500 metri cubi!

Anche perché, dati fisici alla mano, effettuare 20 cambi d’aria all’ora in un capannone vorrebbe dire movimentare 130.000 m3 all’ora, cioè spostare 6500 m3 di aria ogni 3 minuti, che equivale a spostare più di 2100 metri cubi d’aria al minuto!

In pratica uno dovrebbe tenere i cani un una galleria del vento! Ma questo, secondo il giudice, non sarebbe maltrattamento, mentre è maltrattamento fare OTTO cambi d’aria all’ora (valore tra l’altro giudicato sufficiente persino dall’allegato II che, come detto, non è stato certamente scritto pensando ad un capannone di 6500 metri cubi).

Voi, a casa, quante volte all’ora cambiate l’aria nella stanza dove tenete il cane? Lo state maltrattando?

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