Processo Green Hill – La Top 10 delle bufale che non si sono viste al processo

In questo articolo elencheremo le notizie più sorprendenti che si sono lette sui titoli dei quotidiani o sui siti internet e che non hanno trovato riscontro durante il processo o perché al processo certe dichiarazioni non sono neppure arrivate oppure perché sono state smentite dalla difesa.

top10

Posizione 10

Cani feriti e chiusi nelle celle per un'attivista intervistata da "Il Fatto Quotidiano"

Cani feriti e chiusi nelle celle per un’attivista intervistata da “Il Fatto Quotidiano”

Per un’attivista (di quelle arrestate per aver fatto irruzione e aver rubato dei cani) ci sono delle celle con dentro cani feriti. Ovviamente nessuna prova di questo fatto è arrivata al processo. Così come non sono arrivate prove che ci fossero animali che

avevano tagli lungo tutta la pancia che arrivavano fino al collo, come se fossero stati appena operati

Allucinazioni da caldo?

Posizione 9

I cani con le budella di fuori

I cani con le budella di fuori per “Striscia la Notizia” e “Geapress”

Striscia la Notizia (di cui abbiamo già parlato per il vezzo di montare i video “in maniera creativa“, che anche in questo caso è ripieno di immagini di repertorio di dubbia provenienza) e Geapress riportano in maniera sensazionalistica (come loro costume) di animali mutilati e con “le budella di fuori”. Ovviamente neppure questo è arrivato a processo, perché erano normali esami necroscopici (quello che negli umani si chiama autopsia) per capire la causa della morte di qualche animale. Come detto, si fa normalmente anche per gli umani. Ma né Stoppa né Geapress, evidentemente, hanno mai visto una puntata di Quincy

Posizione 8

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Salviamo i cani di Green Hill parla di “gambe spezzate”: in realtà cita male un articolo scientifico del 2002

Le gambe spezzate ovviamente non esistono. In realtà si parla di cani sottoposti ad un intervento chirurgico in ambito di ricerca, in laboratori dislocati tra gli Stati Uniti e la Croazia e NON dentro Green Hill, per studiare l’attività di una sostanza nel miglioramento di rinsaldamento osseo. Ma l’idea delle gambe spezzate colpisce di più l’immaginazione del pubblico, non sapendo che interventi similari vengono fatti in alcuni tipi di nanismo acondroplastico, per riadattare la lunghezza delle gambe in proporzione alla lunghezza del torace. Ugualmente di fantasia è il fatto che non sia stato utilizzato nessun analgesico (l’articolo specifica chiaramente che l’intervento era stato eseguito seguendo le “buone pratiche veterinarie”, il che comprende anche l’analgesia, ovviamente).

Posizione 7

Per Repubblica la ASL conferma morti sospette dentro Green Hill

Per Repubblica la ASL conferma morti sospette dentro Green Hill. Anche di questa bufala nulla è arrivato a processo.

Repubblica afferma di aver visionato documenti della ASL che darebbero ragione agli animalisti e che si parlerebbe di verbali che parlano di carcasse non identificate e altre irregolarità di questo tipo. Le carcasse non registrate in anagrafe canina sono ovviamente quelle dei cuccioli morti a meno di 60 giorni di vita, età alla quale diventa obbligatorio registrare i cuccioli. Anche in questo caso si è sfruttata un’informazione parziale per suggerire irregolarità gravi che poi al processo non si sono neppure viste. Anzi! La responsabile dei controlli della ASL al processo ha ribadito nuovamente la perfetta regolarità di tutte le condizioni registrate a Green Hill.

Posizione 6

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Invece di “Quindici uomini sulla cassa del morto” Il corriere titola di “cento carcasse nel congelatore”

Anche di questa informazione distorta non è arrivato nulla a processo (il realtà addirittura il PM confondeva le date relative ai decessi a Green Hill, raddoppiando di fatto il numero di morti per unità di tempo). La notizia messa in questa maniera faceva sembrare il tutto come una pratica alla “Hannibal Lecter”: in realtà è una pratica necessaria per garantire la sicurezza sanitaria dell’allevamento: è obbligo di legge tenere le carcasse nel congelatore in attesa del regolare smaltimento affidato a ditta specializzata,  come avveniva a Green Hill (nota a margine: le carcasse rinvenute erano tutti feti abortiti o cuccioli morti di morte naturale nei primi giorni di vita: alla fine il PM le ha considerate talmente a posto che non sono state eseguite neppure le autopsie di cui si parlava sui quotidiani.).

Posizione 5

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GreenMe (ma anche NelCuore) sovvertono la biologia con calori quindicinali

Anche in questo caso troviamo una “sparata” mediatica che si vaporizzerà prima di arrivare a processo, ma funzionale a finire sui giornali prima della decisione della Cassazione su un ricorso per il sequestro… la notizia è pura fantabiologia (ma sappiamo che per le associazioni animaliste spesso la biologia che conoscono è solo quella dei film di fantascienza oppure horror): le fattrici di Green Hill andavano in calore ogni 8 mesi, intervallo di tempo giudicato congruo addirittura dai consulenti del PM.

Posizione 4

GreenStyle riporta ipotetici esperimenti sui cani all'interno di Green Hill

GreenStyle riporta ipotetici esperimenti sui cani all’interno di Green Hill

Altro sempreverde di Green Hill: i fantomatici esperimenti che si sarebbero eseguiti nella struttura, conditi da cicatrici da far impallidire il dott. Frankenstein. Anche questa accusa, strombazzata in lungo e in largo sul web, non è mai arrivata a processo. Ovviamente nell’allevamento di Green Hill non si è mai eseguito nessun esperimento e le cicatrici di cui parla l’attivista sono delle cicatrici su una femmina che era stata appena sterilizzata in previsione di essere affidata in donazione ad associazioni animaliste francesi o tedesche.

Posizione 3

La LAV ha scoperto che i cani che non nascono non possono morire!

La LAV ha scoperto che i cani che non nascono non possono morire!

Di questa bufala gigantesca abbiamo già parlato in abbondanza qua. In sostanza la LAV compara i numeri assoluti di animali deceduti, dimenticando che nella stessa unità di tempo in allevamento nascevano migliaia di cani che non sono nati durante l’affido. Se non nascono cuccioli non possono morire e quindi il numero di morti è minore (la mortalità infantile è la principale causa di morte di ogni allevamento, anche di animali d’affezione). Se si paragonano i dati in maniera corretta (quindi calcolando la percentuale di cuccioli vivi rispetto a quella che si sarebbe verificata in allevamento, in base alle medie produttive degli ultimi anni) si verifica che i tassi di mortalità dei cuccioli sono quasi 4 volte maggiori tra i cani in affido che tra i cani in allevamento!

Posizione 2

Nel Cuore ci propone una delle bufale più gettonate. La supposta sperimentazione di cosmetici!

Nel Cuore ci propone una delle bufale più gettonate. La supposta sperimentazione di cosmetici!

È ancora una volta Nel Cuore a proporci una delle più gettonate e strampalate ipotesi: la sperimentazione sui cosmetici, che è vietata in Italia da diversi anni. Anche in questo caso nessun riscontro, come si è visto chiaramente in processo: illazioni tese a suscitare nel pubblico emozioni irrazionali, senza nessun riscontro oggettivo.

Posizione 1

And the WINNER IS...

And the WINNER IS…

La notizia vincitrice non poteva essere che questa! Detta, ridetta e rimbalzata sulla rete ad ogni pie’ sospinto è anche la più impossibile. Il taglio delle corde vocali (il cosiddetto “debarking”) è vietato in Italia (e anche nel resto d’Europa) da diversi anni. La notizia del taglio delle corde vocali è girata talmente tanto da finire addirittura in un interrogazione parlamentare, alla quale il Ministero ha risposto specificando che il debarking

è espressamente vietato dalla normativa vigente e precisamente dall’articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 116, e dall’articolo 2, comma 1, lettera d), dell’ordinanza del Ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali 3 marzo 2009

Il debarking invece è un intervento praticato negli USA nella maggior parte degli stati anche per i cani domestici, per ridurre il volume degli ululati del cane. Ovviamente, nonostante il gran strombazzare di cani con corde vocali tagliate leggibile, ad esempio anche quiquiqui e addirittura, a firma della Sen. Amati, qui, di cani con corde vocali tagliate non se ne è visto nemmeno UNO.

Il caso Green Hill è paradigmatico dell’uso sistematico di disinformazione distorte e volutamente false da parte delle associazioni animaliste.

Speriamo che la politica e la giustizia inizino a rendersene conto.

#BastaBugieSuGreenHill

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