Basta Disinformazione! Basta lagne da chi osteggia la ricerca!
Ci troviamo costretti (per l’ennesima volta) a scrivere qualcosa in risposta all’ultimo “parto letterario” della Dott.ssa Kuan, uscito sul sito della LAV. La Dott.ssa Kuan si lamenta del fatto che chi prende pubblicamente posizione contro la vivisezione viene, spesso, ridicolizzato dal mondo scientifico.
E prosegue dicendo che questi sono quotidianamente […] derisi, emarginati ed offesi, senza avere possibilità di replica.
Una corretta referenziazione bibliografica è fondamentale quando si fanno affermazioni scientifiche
A parte l’insensata affermazione finale (dire di non aver possibilità di replicare mentre, di fatto, si replica è come dire di non poter mangiare mentre si sta mangiando) il fulcro è che se si viene quotidianamente ridicolizzati, derisi ed emarginati dal mondo scientifico, forse ci si dovrebbe porre il problema per cercare di capire se forse siano le affermazioni fatte che sono scientificamente insostenibili e che quindi portano alla (conseguente) derisione.
Ad esempio, se uno afferma che
la prima registrazione di focomelia causata dal talidomide risale al 25 dicembre 1956
è normale che sia deriso perché quella frase è scientificamente scorretta per vari motivi. Innanzitutto perché il caso riferito non è un caso di focomelia ma di anotia, secondariamente perché i medici misero in correlazione il problema con la talidomide solo dopo il ritiro della talidomide stessa.
Analogamente, se nello stesso articolo si afferma che
l’assunzione del Dr.Lenz, basata su un riscontro epidemiologico con centinaia di casi focomelici, fu ignorata per ben cinque anni e gli studi sugli animali svolsero un ruolo cruciale nell’ampliare questa tragedia
è altrettanto conseguente che si venga ridicolizzati, perché il congresso di pediatri al quale vennero presentati alcuni strani casi di focomelia [1], e dove Lenz suggerì la correlazione con l’assunzione di talidomide[2] è del 1960. Sempre del 1960 (Dicembre 1960, per essere precisi) è la prima pubblicazione scientifica dove McBride, un medico australiano, suggerisce la possibile associazione tra talidomide e malformazioni [3].
La talidomide fu ritirata in Germania il Gennaio 1961 e il primo report [4] dove la talidomide fu testata su animali gravidi (producendo le malformazioni) è datato Aprile 1962 (solo 4 mesi più tardi, quando il farmaco era già stato ritirato).
È evidente che se si sostiene (ad esempio) che il problema della talidomide è causato dalla sperimentazione animale quando tutti [5, 6] i lavori pubblicati prima del ritiro non prevedono nemmeno un singolo test su animali gravidi, e lo si fa senza portare nemmeno uno straccio di referenza bibliografica a proprio sostegno, il minimo che si possa suscitare nel mondo scientifico sia l’ilarità (e no, citare un articolo recente di Greek [7] che non cita una fonte primaria a sostegno di affermazioni analoghe, come ha fatto qualcun altro di cui ci occuperemo in un prossimo articolo, non equivale a comprovare le proprie affermazioni, ma serve solo a dimostrare una ricerca bibliografica estremamente superficiale e sostanzialmente scadente).
Altrettanto spiritose suonano affermazioni del tenore di
tutti i ricercatori dovrebbero impegnarsi per trovare metodi che non facciano uso di animali e questo non lo dicono gli “animalisti”, ma la legge
Spiritose perché, seppur condivisibili in spirito, cozzano pesantemente con la realtà. Per fare un paragone comprensibile a chi non mastica la biologia, sarebbe come sostenere che dobbiamo buttar via le macchine ed adottare il teletrasporto perché la legge (e anche la scienza, aggiungeremmo in questo caso) prevede che si debba cercare di ridurre l’impatto ambientale delle emissioni degli autoveicoli. Forse la Dott.ssa Kuan pensa che se un ingegnere sostenesse che il motore a scoppio andrebbe buttato perché il teletrasporto sarebbe più efficiente e meno inquinante, questo non sarebbe deriso, emarginato e ridicolizzato dal mondo scientifico?
I principali finanziatori del CAAT (Center for Alternatives to Animal Testing) sono aziende chimiche, farmaceutiche o cosmetiche. Dove sono le associazioni animaliste?
Non sa forse la dott.ssa Kuan che i maggiori finanziatori del CAAT (Center for Alternatives to Animal Testing, il principale centro mondiale di ricerca sui metodi alternativi) sono proprio le aziende farmaceutiche e chimiche? Lo sa ladott.ssa Kuan che la nascita del CAAT si deve proprio a una donazione (da 1 milione di dollari) della Cosmetic, Toiletry and Fragrance Association?
I dati dimostrano che i ricercatori si impegnano, ma possiamo dire lo stesso delle associazioni animaliste?
Perché in quell’elenco non troviamo la LAV (e neppure tante altre associazioni animaliste)?
Perché la LAV non investe gli oltre 4 milioni di euro che sono riportati a bilanciocome disponibilità liquide per istituire delle borse di studio? Altre domande che saranno sicuramente destinate a rimanere senza risposta!
Si rende conto la dott.ssa Kuan che la frase
i miracolosi risultati su cavie […] non trovano riscontri pratici e tangibili nell’uomo
è talmente fuori dalla realtà che per essere smentita non serve neppure scomodare una referenza bibliografica ma basta linkare tre video a caso presi da youtube?
Video come ad esempio questo (sperimentato su macachi)
Oppure questo (sperimentato su felini)
Senza dimenticare questo (ratti ed altri animali superiori)
E questo non è arroganza, o prepotenza, ma semplicemente CORRETTA INFORMAZIONE SCIENTIFICA.
Qualsiasi affermazione scientifica inconsistente e surreale verrà sempre derisa dal mondo scientifico, indipendentemente da chi provenga, proprio perché non sostenibile scientificamente.
Se la dott.ssa Kuan (o qualcun altro) soffre a essere (nelle sue parole) ridicolizzata, derisa o emarginata dal mondo scientifico, la soluzione è semplice. Inizi a fare affermazioni che siano scientificamente sostenibili e a supportarle con adeguata bibliografia scientifica, che sia degna di questo nome e senza fare cherry-picking. Se lei (e gli altri pochi che ritengono che i test in vitro possano oggi sostituire completamente gli studi in vivo) è convinta di aver ragione presenti una ricerca a una rivista degna di questo nome e la discuta ai congressi internazionali davanti agli altri esperti del settore, dove eventuali errori le sarebbero subito fatti notare.
Se invece in futuro continuerà a fare affermazioni del tenore di quelle appena riportate (rammentiamo ancora una volta quando ha sostenuto che per curare ebola i farmaci come Zmapp – ottenuto da topi e sperimentato su primati – sarebbero inutili e basterebbero invece le vitamine), beh, mi sa che ci vedremo costretti ancora una volta (come ha già fatto anche il prof. Garattini) a consigliarle un ripasso della letteratura.
Dott. Dario Padovan
Biologo
Presidente
Pro-Test Italia
Bibliografia
1) German Pediatric Society, Kassel, 1960;
Micromelia, Haemangioma und Duodenal Stenosis Exhibit,
Kosenow, W., and Pfeiffer, R. A.:
citato su JAMA. 1962 Jun 30;180:1106-14.
A study of the German outbreak of phocomelia. The thalidomide syndrome. Taussig HB
2) The Lancet. 1962 Jan 6;279(7219): 45-6,
Thalidomide and Congenital Abnormalities
W Lenz a, R.A Pfeiffer b, W Kosenow b, D.J Hayman
3) The Lancet 1961 Dec 16;278(7216):1358
Thalidomide and Congenital Abnormalities
McBride, W. G.:
4) The Lancet, 1962 Apr. 1(7235), 912–913.
Thalidomide and congenital abnormalities
Somers, G. F. (1962)
5) Arzneimittelforschung, 1956 – 6(8), 426–30
[N-phthalyl-glutamic acid imide; experimental studies on a new synthetic product with sedative properties]. [Article in German]
Keller, H., Kunz, W., & Muckter, H.
6) British Journal of Pharmacology and Chemotherapy, 1960 – 15, 111–6
Pharmacological properties of thalidomide (alpha-phthalimido glutarimide), a new sedative hypnotic drug
Somers, G. F.
7) The Journal of Philosophy, Science & Law, 2011 – 11(October 3), 1–32
The History and Implications of Testing Thalidomide on Animals
Greek, R., Shanks, N., & Rice, M. J