Ignoranza abissale o malafede colossale? Ai posteri l’ardua sentenza (prima parte)

Ieri sera abbiamo avuto l’occasione di vedere l’ennesimo servizio televisivo pieno zeppo di disinformazione (e tante insinuazioni senza fondamento). Parliamo del servizio andato in onda sul programma satirico Striscia la Notizia a firma di Edoardo Stoppa (il fratello degli animali) sulla Sperimentazione animale, in particolare sui primati.

Il video (chiamarlo servizio è veramente troppo pretenzioso) segue un cliché già ampiamente collaudato: è il solito cumulo di nulla, ma condito con un po’ di sane insinuazioni di stampo complottista, e accompagnato da alcune dichiarazioni completamente false, come costume di tanti video sfornati dalle associazioni animaliste.

Il video è visibile sul sito Mediaset1 e in questo scritto (che purtroppo non sarà breve, data la lunga lista di cose da confutare) analizzeremo in dettaglio alcuni dei punti principali. Dato il taglio satirico del programma, spero che ci permetterete un certo grado di ironia nel commento.

Il video inizia con Stoppa che, dopo aver parlato dell’immancabile (quanto inesistente)vivisezione, si dice

…molto preoccupato per gli esperimenti che si svolgono in una prestigiosa Università della capitale

Quiz della settimana: quale sarà mai l'Università ripresa?

Quiz della settimana: quale sarà mai l’Università ripresa?

Date le bandiere presenti, dubito che qualcuno possa aver dubbi su qual è l’Università di cui si parla, ma quest’atteggiamento apparentementeonesto del servizio è chiaramente voluto per contribuire a dare un’aria angelica al tutto (ricordatevi sempre che Stoppa cerca di passare sempre per buono).

A questo segue (come tradizione dei video animalisti) la solita intervista con un “testimone oculare”. Il testimone, viene dichiarato, preferisce rimanere anonimo per motivi di “sicurezza”. La cosa è talmente assurda (essendo ripetuta ad ogni immancabile video) da essere oramai patetica. Anche perché sarebbe interessante sapere quali sono i “motivi di sicurezza” che costringono la loro fantomatica “fonte anonima” a voler restare tale, dato che non risulta alle cronache nessun caso di ricercatori condannati per stalking su animalisti o per minacce di morte agli animalisti, e neppure di ricercatori che abbiano dato alle fiamme automobili di animalisti, mentre esistono diverse 2,3,4,5 prove del contrario, anche in Italia (ma forse Stoppa non lo sa…).

Come dicevamo, il video è assolutamente comico, sia per l’immagine, sia per i contenuti, che riportiamo fedelmente, come nostro costume, analizzandone le tecniche di comunicazione:

Stoppa:”Tu per un lungo periodo hai lavorato all’interno della Facoltà e hai visto cosa succede in questo laboratorio, giusto?”

Questa frase serve per dare credibilità al testimone (che per quello che sappiamo potrebbe essere il terzo cugino dell’intervistatore o un attore pagato per recitare una parte). Si cerca di far passare la persona come una persona competente che ha lavorato in quella facoltà ed havisto gli esperimenti (e vedremo tra un po’ che così non è). La frase finisce con un’implicita conferma (“giusto?”) per avvalorare ulteriormente il tutto. In realtà non ci sono prove di nulla di quanto affermato, né ci sono gli elementi per poterlo verificare in seguito, ma la formulazione della frase tende a far passare il tutto come un fatto provato e accertato. Ma sappiamo che se la fonte non è controllabile, è possibile6 che sia errata, quando non deliberatamente falsa. Le fonti devono essere sempre comprovabili, proprio per correttezza e trasparenza.

Chi si nasconderà sotto l'incappucciato di turno? Un alieno, un ricercatore oppure il secondo figlio del quinto cugino del presentatore? Non lo scopriremo mai...

Chi si nasconderà sotto l’incappucciato di turno? Un alieno, un ricercatore oppure il secondo figlio del quinto cugino del presentatore? Non lo scopriremo mai…

Parte un breve video, girato con un cellulare all’interno di una parte del laboratorio, dove si vedono alcuni animali in una “gabbia di transizione”, dove vengono messi per brevi periodi di tempo.

A questo segue un commento sul numero di animali presenti e sulle gabbie e, alla domanda sulla condizione degli animali, viene risposto quello che già si vede nel video: cioè che gli animali hanno un

…perno sulla scatola cranica

Facciamo notare che poi il “testimone” risponde a monosillabi, ripetendo le affermazioni del conduttore. anche questa è una tecnica di comunicazione alquanto trita, in cui le affermazioni (non dimostrate) vengono rinforzate dall’affermazione del sedicente testimone

Anche questa volta assistiamo al solito video sfocato in cui non si vede nulla: a parte alcuni animali tranquilli e senza alcun segno di sofferenza...

Anche questa volta assistiamo al solito video sfocato in cui non si vede nulla: a parte alcuni animali tranquilli e senza alcun segno di sofferenza…

A questo punto arriva il momento clou, quello in cui il testimone dovrebbe dimostrare di aver veramente “lavorato” in quell’istituto e di aver veramente visto gli esperimenti di cui si parla (no, essere entrati in quella stanza una volta per fare le pulizie e per girare trenta secondi di video sfocato con il cellulare non rendeipso facto quella persona un testimone attendibile né lo rende competente a parlare: ma forse chi è abituato a considerare i dirigenti di associazioni animaliste come fonti attendibili non riesce a capire questo semplice concetto).

E quindi, dicevamo, in questo momento quasi catartico arriva la fatidica domanda:

Voi avete idea di che tipo di esperimenti si svolgono lì dentro, per cosa vengono usati?

Fermiamoci un attimo a riflettere su una cosa che forse vi è sfuggita alla prima lettura (dobbiamo dire la verità: era sfuggita anche a noi alla prima visione del servizio).

Voi chi? Perché uno dovrebbe usare il voi parlando con un testimone oculare? Rispetto? Plurale maiestatis? Oppure lapsus freudiano perché il sedicente testimone è in realtà un attivista di un’associazione animalista che mai ha messo piede in quel laboratorio? Anche questo lancinante enigma è destinato a rimanere insoluto!

Ma tralasciamo un attimo questo (non) insignificante dettaglio e concentriamoci sull’illuminante risposta, quella che potrebbe dissipare tutti i nostri dubbi come il sole la nebbia, rendendoci finalmente certi della bontà della testimonianza:

eeeeeeeeehhhhhhhhhhhhh… esperimenti a livello… a livello cerebrale.

Dobbiamo ammetterlo: la risposta ci ha lasciato davvero senza parole! Che in un laboratorio di neurofisiologia si lavorasse sul cervello è qualcosa che MAI avremmo sospettato 😉. Una rivelazione paragonabile allo scoprire che in un laboratorio di botanica si lavora davvero sulle piante, che in un laboratorio di virologia si lavora addirittura sui virus o che in un ospedale pediatrico i pazienti sono tutti stranamente bambini! Cose per le scoprire le quali serve davvero un infiltrato che DEVE rimanere incappucciato ed anonimo, come quelli che testimoniano contro il boss mafioso di turno e rivelano tutti i dettagli dei delitti!

Dopo questa illuminante risposta bisogna ammettere che solo un pazzo oserebbe dubitare dell’attendibilità della fonte! Se la fonte è capace di capire che, se il 90% dei primati si impiegano per studi sul cervello, con tutta probabilità è così anche per quelli, allora questa DEVE essere attendibile 🙂.

Il seguito è la dimostrazione delle grandi capacità giornalistiche del nostro inviato:

Purtroppo nessuno sa esattamente cosa avvenga lì dentro: e nonostante noi abbiamo provato a chiedere informazioni al Ministero della Salute, alla Prefettura, alle forze dell’ordine e all’ASL nessuno ha potuto darci spiegazioni

al che segue un’intervista all’immancabile presidente della LAV, Felicetti, che afferma:

C’é un muro di gomma al Ministero della Salute – Le informazioni legate agli esperimenti sugli animali, che pure dovrebbero essere di vanto per chi li fa, invece vengono secretati.

Come mai gli "esperti" della LAV sono ignari di cosa sia PubMed?

Come mai gli “esperti” della LAV sono ignari di cosa sia PubMed?

con seguente chiosa del buon Stoppa

Inoltre su questo tipo di esperimenti non viene eseguito nessun controllo

La domanda sorge spontanea: è così difficile sapere cosa avviene in quel laboratorio? La risposta è ovviamente no e chiunque si occupi anche marginalmente di ricerca dovrebbe saperlo. Non riusciamo a capire come mai tutti i più grandi (sedicenti) esperti animalisti non conoscano la parola magica che risponde a questa sconvolgente domanda: PUBMED.

Ebbene sì! Per sapere cosa viene fatto in quel laboratorio (che è stato ovviamente autorizzato dal Ministero della Salute ad eseguire esperimenti sui primati, dopo documentata spiegazione degli esperimenti che verranno eseguiti e dopo documentazione del perché quegli esperimenti si dovevano eseguire su primati e non su altri animali) non c’è bisogno di contattare né il Ministero né il call center della ASL. Basta aprire il vostro browser e puntarlo su PubMed e magicamente avrete la risposta7.

Riusciranno i "nostri eroi" a leggere e comprendere 171 pubblicazioni di neurofisiologia? Ne dubitiamo, ma non si può dire che la risposta non sia a portata di mano.

Riusciranno i “nostri eroi” a leggere e comprendere 171 pubblicazioni di neurofisiologia? Ne dubitiamo, ma non si può dire che la risposta non sia a portata di mano.

Certo, non ci si può aspettare che una persona in possesso di una maturità linguistica8 e senza nessuna preparazione in campo scientifico possa comprendere 171 lavori ultraspecialistici (come spesso capita agli animalisti della domenica che, come gli attivisti di Greenpeace che hanno devastato Nazca9, si occupano di cose che non conoscono e non capiscono), ma grazie alla sua ottima conoscenza della lingua inglese dovrebbe essere almeno capace di leggere gli abstract quanto basta per capire almeno le basi. Capite quelle sarà facile distinguere in quei 171 lavori la sessantina eseguiti dal gruppo del Prof. Caminiti in quel laboratorio.

Quello che stupisce di più è che certe cose non le sappia il presidente della LAV: che sia anche lui allergico alle citazioni bibliografiche10, come già spesso capita alla Dott.ssa Kuan, sempre della LAV? Speriamo che non sia una sindrome contagiosa: noi alle citazioni bibliografiche siamo affezionati 😉.

Stupisce anche che Stoppa non abbia approfittato della presenza di Felicetti per farsi erudire sull’attuale normativa. Il presidente della LAV avrebbe sicuramente potuto spiegare a Stoppa che i controlli ci sono, ed in abbondanza, ogni qual volta che si adoperano degli animali, ancor più se si utilizzano primati (che hanno bisogno di autorizzazioni speciali). Per la cronaca, l’autorizzazione di cui è in possesso il laboratorio di neurofisiologia del Prof. Caminiti è stata rinnovata dal Ministero lo scorso marzo e quindi risponde perfettamente anche all’ultimissima versione della Direttiva che è stata scritta proprio con il supporto dell’Eurogroup for Animals (e da questa approvata e firmata), la più potente lobby animalista del parlamento Europeo, di cui la LAV fa parte11.

E con questo finiamo di confutare i primi 86 secondi (si, avete letto bene. Meno di un minuto e mezzo di filmato hanno prodotto le 1680 parole che avete letto sino ad ora). Domani continuiamo con la parte 2 (si… gli errori purtroppo non finiscono qui!)

Edit: Intervista esclusiva di Pro-Test Italia al Prof. Roberto Caminiti, ordinario di Fisiologia umana all’Università “La Sapienza” di Roma, sull’impiego dei primati nella ricerca scientifica.

Dott. Dario Padovan
Presidente
Pro-Test Italia

Riferimenti:

1) Edoardo Stoppa – Striscia la Notizia del 18/12/14
2) Nature – Fighting animal rights terrorism
3) Los Angeles Times – FBI probing arson attack on UCLA researcher’s car
4) Federfauna – L’animalista condannata a risarcire 380mila euro
5) Il Fatto Quotidiano – Sperimentazione animali, manifesti contro ricercatori. Pubblicati indirizzi e numeri
6) Espressonline – Fake su Wikipedia: come imbrogliare giornali e giornalisti
7) Pubmed: articoli pubblicati in riviste peer-review aventi come coautore il Prof. Roberto Caminiti
8) Edoardo Stoppa – Curriculum vitae
9) Corriere della Sera – Green peace e le scritte a Nazca
Perù vuole estradizione attivisti

10) Pro-Test Italia – Un bel tacer mai scritto fu
11) Eurogroup for Animals – Our Network

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