Lettera aperta ai responsabili del policlinico di Tor Vergata
Nei giorni scorsi è stata portata alla nostra attenzione la dichiarazione di un’infermiera professionale, rivolta ad una studentessa di infermieristica che aveva manifestato il proprio sostegno a Caterina Simonsen per le offese ricevute. Abbiamo quindi deciso di inviare questa lettera ai dirigenti responsabili del Policlinico di Tor Vergata. Una lettera simile è stata anche inviata al Collegio IPASVI di Roma, per le valutazioni ed i provvedimenti del caso. Ricordiamo ai nostri visitatori che un caso similare che avevamo segnalato al collegio IPASVI di competenza aveva portato ad un deferimento dell’infermiera presso il consiglio disciplinare (qui un articolo di cronaca a riguardo)
Lettera aperta indirizzata a:
Prof. Fabrizio OTTAVIANI – Direttore U.O.C. Otorinolaringoiatria – Dip. Chirurgia
Prof. Umberto TARANTINO – Direttore Dipartimento di Chirurgia
I.P. Brunella SPINA – Coordinatore infermieristico U.O.C. Otorinolaringoiatria
Prof. Alberto BARLATTANI – Responsabile A.F.O. Odontoiatria
Dr. Giuseppe VISCONTI – Direzione Sanitaria di Presidio
Responsabile Dip. Acquisizione e Gestione Risorse Umane e Relazioni Sindacali
Prof. Enrico BOLLERO – Direttore Generale
Avv. Mauro PIRAZZOLI – Direttore Amministrativo
Prof.ssa Rosaria ALVARO – Rappresentante dell’area professioni sanitarie nel Comitato Etico
D.ssa Isabella MASTROBUONO – Sostituto Direttore Sanitario nel Comitato Etico
Sig.ri membri comitato Pari opportunità del Policlinico Tor Vergata – Loro Sedi
Sig.ri membri comitato di Garanzia del Policlinico Tor Vergata – Loro Sedi
Policlinico Tor Vergata Roma
Viale Oxford, 81
Egregi Signori,
portiamo alla vostra attenzione una grave dichiarazione di una persona che, stando a quanto riportato nella pagina relativa all’U.O.C. di Otorinolaringoiatria, risulta essere inquadrata nell’ambito del personale infermieristico, tale Sig.ra Barbara Felici.
L’infermiera in questione, in data 2 gennaio c.a alle ore 15:49, commentava su Facebook l’immagine di una studentessa di infermieristica rea di aver dichiarato “ho somministrato farmaci ai miei assistiti per la tutela della loro salute, #iostoconcaterina” (con ovvio riferimento al caso di Caterina Simonsen, che tutti conosciamo, e con la precisazione che ciò era avvenuto nell’ambito degli incarichi ricevuti e sotto la supervisione di personale qualificato) con le parole seguenti:
“Leggete ben è una studentessa di infermieristica dipende dall’anno di corso se può somministrare farmaci ma comunque sia non capisce niente se so dove studia ci penso io!!! un bel giudizio negativo non glielo nego! la prima cosa che chiedo ai miei studenti di infermieristica è se amano gli animali solo così posso capire la loro vera inclinazione alla professione alla quale non deve mancare la sensibilità, la pietà per il dolore altrui qualità insostituibili per chi vuole diventare un’infermiera!”
Ci permettiamo di evidenziarvi il caso perché la Sig.ra Felici con il commento in questione (del quale riportiamo lo screenshot) ha esplicitamente dichiarato di giudicare il personale infermieristico a lei sottoposto sulla base di valutazioni di tipo ideologico ed in particolare di discriminare chiunque non aderisca alla sua ideologia legata all’animalismo estremo. Sostanzialmente la persona in questione ha dichiarato di danneggiare deliberatamente la carriera di chi non equipara la sofferenza degli animali a quella degli esseri umani, elemento questo che non fa certo parte di quanto previsto dal codice deontologico degli infermieri.
Se quanto dichiarato dall’ I. P. Felici fosse vero e se la stessa avesse effettivamente un qualsiasi ruolo decisionale in nome e per conto del vostro istituto o un potere, anche indiretto, di influire sul percorso professionale del personale infermieristico (anche se ancora in formazione), la cosa configurerebbe indubbiamente una gravissima violazione delle norme sindacali, dei più elementari principi di non discriminazione dei lavoratori e dei cittadini e costituirebbe una vera e propria azione di mobbing nei confronti di chi rifiuti di abbracciare le ideologie dell’animalismo nella sua forma più estremista, fino a criminalizzare i pazienti che necessitano di terapie sperimentate sugli animali.
Confidiamo in un repentino chiarimento pubblico da parte vostra in merito a quanto sostenuto da questa Infermiera Professionale ed esprimiamo la nostra sincera preoccupazione per l’adozione, all’interno della vostra struttura, di possibili azioni di emarginazione nei confronti di personale e pazienti “colpevoli” di considerare insostituibile la ricerca scientifica così come ritenuta necessaria alla cura cura dei malati da parte di oltre il 95% dei ricercatori a livello mondiale.
Distinti Saluti
Il Direttivo Pro-Test Italia