Pro-Test Italia – come abbiamo organizzato la manifestazione lampo
Nella giornata di sabato 20 aprile 2013, intorno alle 13.00 ci è stato segnalato da amici che come al solito nelle pagine estremiste di Facebook si organizzavano reati pubblicamente.
E’ un fenomeno che si ripete da tempo, già documentato in precedenza dal blog In Difesa della Sperimentazione Animale.
Stavano chiamando rinforzi per occupare il dipartimento di Farmacologia di via Vanvitelli a Milano.
Ci rendiamo conto? Stavano chiamando dei rinforzi su Facebook, pubblicamente, tranquillamente, per un atto vandalico e illegale!
Ho pensato che fosse cosa buona e giusta non restare con le mani in mano, ma pensare di agire, almeno per una volta.
Prima di tutto volevo capire effettivamente se la situazione era sotto controllo, se aveva possibilità di risolversi, sperando in un intervento delle forze dell’ordine.
E intanto pensavo che potevamo manifestare solidarietà nei confronti dei ricercatori, che, per l’ennesima volta in Italia, hanno subito un duro colpo da parte di azioni di prepotenza di quelli che io chiamo gli ultras degli ideali mascherati dall’etica fai-da-te, condita con una buona dose di ignoranza.
Non sono animalisti. I veri amanti degli animali dovrebbero agire in modo razionale. Sicuramente il problema principale di un animalista non sarebbe rubare animali impiegati nella sperimentazione animale ma fare attività di volontariato, adottare animali di canili e gattili.
Gli animali da sperimentazione sono in genere animali immunodepressi, che non sono abituati a condizioni ambientali qualunque, ma sono generalmente custoditi in ambienti in condizioni controllate (luce, temperatura, umidità, ricambi d’aria).
L’interesse agli animali da sperimentazione da parte di questi gruppi è semplicemente una moda.
Penso che se amassero gli animali indistintamente, non farebbero differenza tra topi di fogna e da sperimentazione, e che anzi, si impegnassero a combattere la derattizzazione come la sperimentazione animale.
Intanto dovevamo sondare la situazione. Le persone sono ancora disposte a sopportare i furti di animali nei laboratori? Quanto sarebbe stata disposta a manifestare il proprio sdegno per quest’azione e quanto sarebbe stata disposta a manifestare sostegno per i ricercatori. Ci siamo allora messi in contatto con i nostri amici di A Favore della Sperimentazione Animale, che hanno un bacino d’utenza molto più ampio del nostro.
Nel frattempo, dei ragazzi di Milano, sono andati a sondare il terreno. Ci è stato riferito che le forze dell’ordine erano giunte, che però gli estremisti erano ancora dentro la struttura, stavano rovesciando le gabbiette e scambiando i cartellini, i e poi ci fu riferito che gli animalisti se ne son tranquillamente usciti dalla struttura con gli animali e nessuno li ha fermati.
L’idea di organizzare una manifestazione, dopo aver sentito questa notizia si faceva sempre più forte, contemporaneamente, c’era gente che ci contattava privatamente per impegnarsi in un eventuale iniziativa di solidarietà nei confronti del Dipartimento di Farmacologia di Milano.
Dovevamo capire quando farla e come, il più in fretta possibile.
Una manifestazione in solidarietà dei ricercatori, contro l’occupazione del dipartimento avrebbe sicuramente avuto un eco mediatico diverso, avrebbe fatto cambiare opinione della gente nei confronti di questi estremisti, facendoli vedere per quello che sono, non liberatori, ma estremisti radicali (all’estero li chiamano “ecoterroristi”) che danneggiano il lavoro, l’impegno e le speranze altrui.
Se questa manifestazione avesse raggiunto i giornali, forse per la prima volta si sarebbero potute sentire le ragioni della scienza sulla sperimentazione animale.
Non amo particolarmente la situazione attuale italiana: il ricercatore viene mediamente etichettato come sadico, vivisettore che pensa solo al guadagno e alla gloria personale, un ricercatore spesso poco retribuito, che studia tutta la vita, oltre che lavorare… deve pure subire questo?
Come potevamo organizzare una manifestazione per il giorno dopo?
Bisognava contattare la questura di Milano, scegliere una piazza… Non sono molto pratica di queste cose, sapevo che avremmo comunque dovuto aspettare la bellezza di 3 giorni di silenzio assenso se avessimo spedito un fax per ottenere i permessi per manifestare, non avremmo fatto in tempo.
Ho avuto allora la geniale idea di chiamare Massimiliano Filippi, segretario di Federfauna Nazionale (associazione che, tra l’altro si occupa della salute e della difesa delle persone che lavorano a contatto con gli animali) che da sempre organizza manifestazioni in difesa dei lavoratori, figurarsi se si tirava indietro. E infatti abbiamo ottenuto in men che non si dica l’assenso per la piazza accanto a via Vanvitelli, piazza Piola: bastava contattare la questura di Milano o recarvicisi e trovare una persona responsabile della manifestazione che sarebbe stata presente.
Siccome non potevo materializzarmi a Milano per tempo ho trovato dei validi referenti per l’associazione, Federico Baglioni e Andrea Tosini ai quali poi ho commissionato l’organizzazione e la responsabilità dell’evento. Successivamente, visto il grande seguito della pagina A Favore della Sperimentazione Animale, ho pregato gli amministratori di organizzare loro l’evento. Hanno accettato, ovviamente.
Le aspettative della manifestazione son state di gran lunga superate, sono giunte infatti una cinquantina di persone tra ricercatori e studenti, oltre il numero previsto, tenendo conto che l’evento era uscito sabato sera e la manifestazione si teneva di domenica mattina.
La prima manifestazione in Italia a sostegno della ricerca ha avuto un discreto successo per essere stata organizzata così velocemente.
Speriamo che le prossime iniziative, che organizzeremo sicuramente meglio, avvisando per tempo, abbiano ancora più successo e facciano riaccendere la fiducia degli italiani nei confronti dei scienziati, per il futuro della ricerca, della salute e della scienza in Italia.
Un ringraziamento speciale alle forze dell’ordine, che hanno tenuto a bada gli animalisti che sono venuti ad insultarci e a provocarci.
NOTE:
gli animalisti hanno contestato il fatto che avessimo ottenuto l’assenso rapidamente, accusandoci di mentire, di essere corrotti e condannando le istituzioni..
Ditemi una cosa. Loro i permessi per venire a disturbarci li avevano?
Giulia Corsini,
Vice-Presidentessa di Pro-Test Italia