ABC di uno studio (Guida per tutti, per comprendere l’informazione scientifica corretta) – Parte seconda: Come è fatto uno studio scientifico?

Premessa: Questo articolo in tre parti nasce come sfogo alla marea di interpretazioni erronee o fantasiose riguardo studi pubblicati e allo scopo di essere una guida per coloro che non hanno una formazione prettamente scientifica; qualora ci fossero dubbi o parti poco chiare, questi verranno inseriti nell’articolo stesso come FAQ.

Qui trovate la prima parte dell’articolo: La scelta della fonte.
Qui trovate la terza parte dell’articolo: Come si legge e interpreta uno studio scientifico?

Dopo la breve introduzione riguardante le fonti, andiamo a vedere come riconoscere e da quali parti è composto uno studio pubblicato su una rivista medica o su una qualsiasi rivista di ambito scientifico.

Come è fatto uno studio scientifico?

Nella foto sottostante riporto uno screenshot preso da Pubmed, dove ho cercato uno studio a caso (nel caso specifico ho scelto uno studio riguardante l’appendicite acuta) da utilizzare come esempio di ciò che andrò a esporre successivamente.

clinical value of total white blood cells and neutrophil

In uno studio scientifico si osservano una successione di elementi fondamentali per la comprensione dello stesso, senza i quali non è possibile comprendere o valutare il peso effettivo dello studio stesso.

  • In principio abbiamo un Abstract, che consiste praticamente in un sommario dello studio, che troviamo all’inizio dello stesso, dove vengono riassunti brevemente l’argomento e il background dell’argomento trattato, i materiali e i metodi con cui è stato condotto lo studio, una descrizione breve dei risultati e le conclusioni che gli autori traggono dai risultati.
  • Successivamente abbiamo l’Introduzione allo studio, che solitamente consiste una breve descrizione dell’argomento trattato dallo studio (nel caso dell’immagine, l’Appendicite Acuta) dove vengono forniti dati epidemiologici, lo stato attuale delle conoscenze riguardo il problema che si va ad affrontare sia dal punto di vista dei meccanismi fisiopatologici, sia della diagnosi che delle tecniche strumentali e infine delle opzioni terapeutiche a disposizione del medico. Lo stesso discorso si può fare praticamente anche per uno studio scientifico non medico, dove si introduce allo stesso modo l’argomento trattato, portando i dati e lo stato dell’arte e delle conoscenze al momento della realizzazione dello studio.
introduzione ABC studio
  • Si descrivono poi gli Obiettivi e i Materiali e Metodi con cui è stato condotto lo studio, ovvero rispettivamente cosa si vuole dimostrare o ricercare attraverso i dati raccolti nella ricerca e il “modo” (detto in modo grezzo) in cui è stato condotto questo lavoro. A seconda degli obiettivi si utilizzerà un certo metodo e vari strumenti statistici per verificare se l’ipotesi proposta trova conferma anche nei dati raccolti oppure viene rigettata in base alle evidenze ottenute; discuteremo più avanti delle diverse metodiche con le quali può essere imbastito uno studio e i punti di forza/limiti delle stesse. A volte gli obiettivi non vengono inseriti in quanto lo scopo dello studio può non essere la valutazione di un’ipotesi di correlazione tra due elementi ma la semplice osservazione di una popolazione sottoposta, per esempio, ad un regime terapeutico diverso da quello standard (come potrebbe essere un confronto tra l’efficacia di due farmaci o di due approcci chirurgici diversi in una determinata condizione).
  • Vengono poi riportati i Risultati ottenuti dallo studio in forma di dati statistici, tabelle e graficiche permettono al lettore di poter sia verificare la correttezza di quanto riportato, sia di poter comprendere meglio la Discussione, ovvero quella parte dello studio dove gli autori criticano e analizzano i risultati e li confrontano con gli obiettivi iniziali/ipotesi per vedere se esiste o no un possibile collegamento.
  • Infine vi sono le Conclusioni, che riassumono i risultati e la discussione, focalizzandosi sugli aspetti principali emersi e sulla forza/debolezza dello studio stesso.

In conclusione, un articolo o studio scientifico è composto da parti ben precise e ordinate in modo da permetterne una facile consultazione da parte dello specialista e di poterne confrontare i risultati con altri studi identici o analoghi; ogni parte ha uno scopo preciso che andrò ad illustrare nella sezione successiva.

[Dr. Marco Delli Zotti – Comitato Scientifico Pro-Test Italia]

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