“Perché non usate i sistemi alternativi, i test in vitro, i simulatori eccetera, invece delle cavie?” – A domanda, rispondiamo

Sicuramente avrete sentito quest’obiezione alla sperimentazione animale: “Non serve più a niente perché ci sono altri metodi, e con quelli si può far tutto!”.

Bene, vediamo questi cosiddetti “altri metodi” (o: metodi “alternativi”, anche se ora andremo a dimostrare proprio perché alternativi non sono, tuttalpiù complementari).

Ringraziamo Simone Corosaniti per il bel lavoro che ha fatto stilando questa lista!! I SIMULATORI COMPUTERIZZATI: il super-computer Blue Gene impiega circa 3 anni a calcolare il folding di una proteina (come la proteina si “ripiega” per assumere la sua struttura 3D): un processo all’apparenza estremamente semplice che avviene in qualche frazione di secondo http://www.bio-itworld.com/archive/081302/horizons_blue_sidebar_933.html Ora,in un essere umano ci sono circa 100 mila miliardi di cellule di circa 200 “tipi” diversi,ogni cellula contiene circa 8 miliardi di proteine di circa 10/20 000 tipi diversihttp://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK21473/ . Ovviamente non si tratta di unità a sé stanti,ma di un sistema integrato in cui vi è un numero pressoche infinito di interazioni reciproche. Purtroppo,ad oggi non esistono calcolatori in grado di valutare una tale mole di dati. In ogni caso,per utilizzare un simulatore dovrei già avere dei dati da inserire e con cui “impostare” il simulatore stesso,dati che in gran parte non possediamo ancora.

LA TOSSICOGENOMICA è un’applicazione promettente per il futuro che permetterà perlopiù di valutare l’effetto sul singolo individuo di farmaci già noti e in utilizzo,più che di farmaci nuovi. Inoltre permetterà di valutare fondamentalmente il metabolismo epatico del farmaco stesso,che è solo uno dei parametri che determinano la concentrazione del farmaco nel sangue. In ogni caso,anche se si sapesse alla perfezione la concentrazione ematica,bisogna poi valutare la farmacodinamica del farmaco (gli effetti che determina legando sia i recettori che noi desideriamo che eventualmente altri in altri tessuti). Non permetterebbe in alcun modo,ad esempio,di valutare l’influenza sul sistema renina-angiotensina-aldosterone.

“IN VITRO” è un termine che vuol dire tutto e nulla: molti esperimenti in vitro utilizzano tessuti prelevati da animali. In ogni caso un test in vitro non permette (come non lo permette la tossicogenomica) di valutare le conseguenze sistemiche. Nel caso,ad esempio,di una chemioterapia non potrei valutare in alcun modo le conseguenze sul sistema immunitario (ed eventuali infezioni opportunistiche anche letali) ,sul sistema cardiocircolatorio,sul sistema nervoso,sui reni e chi più ne ha più ne metta.

CELLULE STAMINALI: altro argomento che viene sempre trattato a sproposito. In questo caso dipende chiaramente dal tipo di studi che si sta facendo: se si stanno valutando le caratteristiche molecolari della cellula in sè non è necessario utilizzare cavie,ma se si parla di studi sull’applicazione clinica delle cellule staminali la sperimentazione animale è un passaggio più che obbligato. SCIENCE-MEAT/ Samples of in-vitro meat, or cultured meat grown in a laboratory, are seen at the University of Maastricht November 9, 2011. REUTERS/Francois Lenoir REUTERS

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